martedì 24 dicembre 2013

Stille Nacth

Immerso nell'oscurità, tra danze e lotte, tra fratelli e sorelle d'Arte, musica che scaturisce dalla scissione tra anima/animus, ritmi tribali di cuori che battono.
Stille Nacth, un omaggio all' Inverno appena arrivato, un dono tanto a chi abbiamo accanto quanto a noi stessi. Piccoli passi sulla Via del Bushi, del Guerriero che sta nei conflitti che la quotidianità gli presenta, che paga i conti in prima persona,sempre.

Corpi che si accarezzano, corpi che confliggono per riconoscersi e quell'inquietudine dentro, il timore dell'altro, che rispecchia quanto temiamo ancora noi stessi? Ma nel cammino proseguiamo,errando,sbagliando poichè solo commettendo errori diversi possiamo giungere a delle soluzioni,altrimenti rimaniamo incatenati a ruote karmiche perennemmente uguali, giorno dopo giorno in un tristo vivere di illusioni e speranze effimere.

Mantengo lo sguardo, istinto vivo su chi è con me, non solo davanti a me e al contempo mi rendo conto che sto osservando tutto e tutti attorno e non dimentico di lavorare su me e per me, ma anche questo è per me.
Movimenti ancora da sbozzare, un uso sempre meno grossolano di me corpo, un uso che assifina di io mente, e le emozioni non mi traspostano più come un tempo, l'ego non sopraggiunge intenso e furioso ma cede spazio alla sperimentazione, all'umiltà anche nel far lavorare l'altro, poichè anche ciò è fondamentale.
Spazzate via le barriere, buciate le palizzate da me stesso costruite, eppure ancora rabbia, tristezza paura, ancora un animale che non si definisce, un misto tra un coyote solitario dei deserti, un lupo di montagna o forse una tigre delle selve bagnate dalle pioggie.
Riconosco un Serpente, che lancia il corpo ,non sempre ancora partendo dai femori, una scimmia dispettosa e molesta, un Ombra che ancora si ripresenta col suo preponderante lasciar correre, o forse l'Ombra, che sia quel dire No!? U no,che sento forte in questi tempi, nella mia quotidianità, un no costruttivo,poichè crea conflitti tra me e gli altri, un non ci sto, non ci sto a subire lavorativamente, e creo conflitti dando voce alla tigre che non vuole più tacere,e semplicemente andare altrove. Un no, ma non di rabbia, semmai di chi non vuol subire, un No che io scelgo, pagandone il conto quando si presenterà, senza lamenti inutili, un No fiero e deciso.
E anche ieri, nella tempesta ho detto No,a un finale incontro con gli altri, c'erano sì, e c'ero anche io, e siamo stati assieme tutto l'incontro in un continuo, ma non era un No escludente bensì era più simile a un Sì per me stesso, per il mio tempo,per la mia vita..

Poi la notte, sveglia alle 5.07 e immagini della serata mescolate a un chè di onirico, delle lotte lente con Alessandro e Tiziano, dei pugni di Guido che sibilavanoal mio orecchio, dei sorrisi di Angelica e del predare famelico di Roberto, nella cui frenesia ho rivisto me tempo addietro..la flessuosità di Giuseppe e il mettersi in gioco di Chiara..in ogni movenza nel loro e col loro fare ho riscoperto un pizzico di me.

grazie!!
Oss!!

Giovanni