“L'uomo assurdo sa,che davanti a un Cielo senza Dio, in un
Universo che lo ignora nella sua stessa fatica di vivere, nella sua
lotta c'è tanto da riempire il cuore dell' uomo. Bisogna proporci un
immagine di Sisifo felice. L'eroica inutilità, che è la vita, si
corona ora di un eroica felicità consumata nel “hic
et nunc”. (Qui ed ora)
Albert
Camus – il Mito di Sisifo
By Dolo Eventual
fonte del guercio - CO |
La filosofia fine a se stessa vale quanto un bicchiere mezzo vuoto,
così la teoria di tecniche,leve,proiezioni, e sì la conoscenza
senza l'azione manca di forma. Camus parla di Taoismo senza saperlo,
e questo è il metodo migliore per non immobilizzare con un etichetta
ciò che è in continuo mutamento. Egli mescola filosofia mista
all'azione, oserei dire una sorta di filosofia attiva, “jutsu”
il sapere tradotto in azione per dirla con termini giapponesi dagli
aromi marziali.
Mi vengono in mente molti come lui, Yukio Mishima, Danilo Dolci ,
Moshe Feldenkrais, Gurdjeff, Jodorowsky e altri meno conosciuti,
uomini e donne comuni che portano avanti idee, cavalcando i propri
sogni e i propri pensieri, e mai facendosi portare da essi.
A volte sento il peso del portare questo macigno fino alla vetta per
poi insorabilmente ricadare a valle e dover ricominciare, dover
trovare la forza per ricominciare..un caro amico direbbe che la forza
non è un entità a sé,da cercare come fosse un tesoro in lungo e in
largo. La forza sta dentro noi, come ogni altra cosa che stupidamente
cerchiamo fuori , un fare che è sì frutto della società
superficiale in cui viviamo. Capita che manchino le motivazioni, come
un Sisifo che è egli stesso a pensare che sia condannato, restando
così latente nel suo torpore malinoconico.
Ma la vita è fatta di scelte, che siano fatte, o non fatte la cosa
che conta è che siano consapevoli, o noi, dobbiamo essere
consapevoli di avere avuto modo di scegliere. E anche quando non
abbiamo modo di scegliere, possiamo sempre scegliere cosa fare con
quanto ci accade.
Era un tema che cercavo da tempo, forse da quando ho iniziato a
praticare Arti Marziali, o chissà forse prima anche..trasformare
tragedia in trionfo. E scopro che non può essere relegato a una
forma di pensiero, pichè ha forma impalpabile a meno che cambi
drasticamente (ma anche un poco per volta) vecchi schemi
abitudinari. Allora la realtà può trasformarsi, ma anche qui senza
“jutsu” niente è possibile, il vuoto deve sempre accettare le
parti piene e così viceversa.
E non o tragedia o trionfo, ma trionfo e tragedia insieme, sì che
sià “triongedia” o “tragenfo”, che sia un bicchiere,coi suoi
pieni e vuoti, nello spazio.
E allora tutto anche la solitudine ha senso, il perdersi nel bosco
per poi liberamente lasciare danzare l'Ombra, vederla in tutta la sua
sinuosità, accettarne lucentezze e oscurità, ma come della parte
Ombra, così delle altre parti di noi stessi, dei miei tanti me.
Le piccole e grandi vittorie, le sconfitte grandi e piccole, le
indecisioni, le battaglie non combattute, quelle che verranno, così
le goie e le cicatrici sul cuore..
fonte guercio - Carugo (CO) |
e rendersi conto così che ricominciare non è ricominciare daccapo,
poiché noi stessi non siamo eguali, siamo arricchiti dal viaggio
intrapreso a prescindere da come sia terminato, come un serpente,che
cambia pelle e cresce..e la mutazione non è mai indolore.
Bisogna proporsi un Sisifo felice, che non punta dritto ad arrivare
alla cima,che alterna l'intenzione all'attenzione e ora le assembla
ora gioca alternandole, che solo la troppa intenzione gli è di
intralcio nel raggiungere la vetta, la troppa attenzione non gli
consente di avanzare..e allora che sorrida mente salga, che duelli
col vento, che si lasci baciare dalla pioggia,e a pieni polmoni
assapori i profumi della terra..
Cerchiamo certezze nella vita,in cui la sola cosa certa è la
Morte..e forse chissà, nemmen quella..