Pioggia, acqua che crea la vita, acqua
che se con troppa veemenza colpisce la distrugge, e crescono gli
infestanti,i rovi si espandono squarciando le carni con le loro
spine. A ogni trasformazione, a ogni “taglio” o pugnalata inferta o
ricevuta si contrappongono momenti di crisi profonda, è inevitabile.
Ma il Sole forte dirada le nuvole,
l'acqua si fonde con la luce dando vita a miracolosi arcobaleni, che
non possono però avere lunga vita. Attimi. Di questi la vita ne è
piena.
E mi guardo attorno, in questa massa
umana omologata, e mi sento estraneo, tra quei pochi ritenuti
folli,che danzano nella tempesta senza correre ai ripari..e io come altri,forse un
po' per curiosità di vedere ogni cosa bagnata dalla rugiada che
evapora dolce al primo tiepido squarcio di calore..forse perchè la
consapevolezza si espande dal profondo, Io ho scelto questo cammino e
pioggia o neve,o sole a picco non voglio che intercedano, ma li
accetto come parte del tutto. Quanto si perde la gente a correre ai
ripari? Quante meraviglie negli altri e di sé si perdono alla
ricerca di uno status quo, di una fantomatica e illusoria pace..o
forse sono io che non la so apprezzare, quella tranquillità sulle
note di un sassofonista blues,è solo un preludio in un infinito
pentagramma che non può contenere gli spasmi di un rock n roll
infuocato...almeno fino a quando Lei, sarà appollaiata sulla mia
spalla sinistra.
MILANO 08/2014
Stacco dalla città, semideserta e
solitaria nelle sue fortificazioni fatiscenti, cemento e smog alla
lunga è come se mi tarpassero il respiro, narcotizzando l'anima con
le luci, i rombi dei motori, le ambulanze e la routine
quotidiana..gente immersa in schermi touch dei telefonini, chi ha
testa bassa inconsapevole o isolato dal resto del mondo,.
E scelgo nuove sfide, mi immergo
nell'Adriatico, tra uomini e donne dalle diverse abilità, in cui
incontro un gruppo di lavoro davvero particolare..ho voglia di dare,
senza ritegno e senza pretendere nulla è così è stato, come al
solito, tutto o niente...rién ne va plùs..
Solo ora è divenuta consapevolezza
quel bisogno, e in parte altri me ne hanno reso consapevole.
Porto con me solo ciò che ho, viagggio
leggero visto da fuori ma dentro ho un notevole bagaglio ora, che
flutta nel vuoto creativo attendendo di prendere forme di ogni tipo.
Un mazzo di Tarocchi marsigliesi, i
miei appunti di riflessologia, Psicomagia di Jodorowsky e un libro di
Koan Zen. GO!!!
C. è a lui che devo principalmente
“badare”, un tipo un po' sulle sue, abbastanza orso e scontroso,
un bambinone un po' viziato a cui non è mai stato detto un no.. Ama
essere al centro dell'attenzione ma nei discorsi a due ti sorprende
che a volte mi è capitato di chiedermi quanto ci è e quanto ci
fa...ma forse un po' entrambe le cose. Dapprima riflettevo su quanto
gli fosse mancata una figura paterna/maschile che gli abbia dato dei
NO, che non consentisse lui di fare ciò che vuole.
Ma sono solo riflessioni filosofiche
poiché ,parlando con un caro amico, mi sono reso conto che io non so
cosa vuol dire dare un no a un figlio, non lo so ancora né so semmai lo
sperimenterò ( lo spero però), tanto meno a un figlio con dei
deficit fisici e cognitivi. Quanto è facile parlare da fuori, e
anche se a fin di bene, o così credevo, ho fatto il frocio col culo
degli altri..
C . in canoa |
non pochi gli scontri e continui macro e micro conflitti con C. un po' per la sua repellenza all'acqua, di cui
ben conosco, reduce del mio passato le motivazioni al voler fare e
esagerare un po', e più di un po' a volte nel relazionarsi con gli
altri. Lui ha un suo vocabolario e per lui certe parole non
significano quello che sono realmente nel gergo comune, consono al
resto dell'umanità. Un po' punkeggiante C. col suo stile e i suoi
modi che non sempre aggradano, e una sera, un gruppetto degli ospiti
dell'albergo in cui stavamo, uno dei tanti con cui lui legava per la
sua irruenza spontanea (da omone di più di 100 kili) e quella risata
un po' da orco, gli diede due gran begli schiaffi di realtà
facendogli notare che si erano stancati dei suoi modi, che non si
rispondeva così ai bambini e alle donne, che anche se loro lo
avevano invitato non doveva porsi a quel modo.
Noi da un tavolino distante osservavamo
chiedendoci se intervenire, ma no, gli può servire per crescere un
po' questa situazione nuova, a muso duro con la realtà, poiché
questo è il mondo in cui vive, benchè abituato a realtà protette
in cui i genitori e gli operatori accondiscendono a ogni suo volere,
questo a grandi linee ovviamente.
Poi i giorni seguenti ha riversato su
di noi operatori quanto ricevuto, ma va bene..
Compagno e nemico O. dai racconti
continui infarciti di fantasia, stando a lui non basterebbe una vita
a vivere tutto ciò che racconta di aver vissuto...ma il suo bisogno
di ricevere attenzioni diluiva molto, anche troppo a volte quei vuoti
che si andavano creando via via nel gruppo.
1° Forma WC alla Torre Saracena |
Altre storie di cui nn vi sto a
narrare, non serebbe giusto, me le tengo in un angolino del cuore,
storie tristi, di tempeste appunte e di coloro che a stento e a loro
modo susseguono passi di danza a strafalcioni, guidati da altri nella
speranza che un giorno continuino a farlo da soli.
D. che possedeva un umiltà e una
gentilezza che a molti manca, molto chic...come diceva lui.
Tutto sotto lo scrutare e mettersi in
gioco di un manipolo di Arcani:
Una materna fanciulla dagli occhi di
fiume, conscia del suo essere a volte un po' troppo materna coi suoi
ragazzi, nel segno de L'Appeso XII medita e scruta ogni cosa
attendendo il momento propizio all'azione;
Cresciuta
guardando Lucifero, dai cieli rumeni, la Stella che consente di
orientarsi a viaggiatori, colei che porta luce nell'oscurità, una
streghetta sotto il segno de La Stella XVII,
di una semplicità disarmante tanto quanto ciò che cela nelle profondità del suo oceano;
Coordinato
tutto sotto una Luna XVIII, con
cui davvero poche le chiacchere superficiali e il cui forse, magnetismo insito nel suo segno dava spazio di azioni collaboranti
e molto autonome a tutte/i;
Un
Arcano senza nome XIII, che
come tale ha scelto l'Induismo per una vita ascetica di
isolamento dal mondo, nel suo privato, ma che quando presente è presente come un kalashnikov carico pronto a sparare..
E un
caotico Luciferino, che gioca a fare Dio condendo il tutto con colore
e poesia, spaziando con l'immaginario e agitatndo quella Torcia del Diavolo
XV che illumina ogni oscurità..
Tra
sogni di capre bianche , nottate in spiaggia solitarie coi mie demoni
a rimirare estasiato una tempesta di fulmini in alto mare, quando una
Luna rossa come non ne avevo mai viste prima,immensa e bellissima.
Mescolando la bionergetica di A. col bagaglio del mio Tai Chi e Qi
cong , o facendo massaggi plantari in spiaggia, schivando le occhiate
fulminee delle tailandesi e cinesi che si facevano pagare care...
in risciò con La Stella XVIII |
O
facendo i tarocchi e ricevendo in dono solo un grazie scritto con
l'indice sul palmo della mia mano sinistra..e i gavettoni subiti in
piena notte prima della partenza, mentre le risa si mescolavano
all'infrangersi delle piccoli onde..un ablazione purificatrice poi
ricambiata con corpi "offerti" al mare …
con
una sorta di mal d'Africa scrivo, in questi ritmi blues ..scrivo di
musiche balcaniche e di ritmi reagge, scrivo di rocknroll mentre la
pioggia
ha ceduto il posto al Sole, l'estate
a un improvvisato autunno, cicatrici prima aperte han trovato modo di
chiudersi, e tanto tanto altro è accaduto,dovrà avvenire, o non
avverrà..ma lo saprò solo continuando a destreggiarmi nel vivere.
“il mondo è così ampio, così
vasto; perchè indossare un abito formale al suono di una campana?”
koan zen